venerdì 3 ottobre 2008

Ecco il testo del Manifesto

QUALE POLITICA PER LA NOSTRA GENERAZIONE?

 

Dieci, cento, mille cuori. Chi ha piu’ il coraggio di parlare al cuore dei giovani del Nord nella politica e nella società di oggi? I politici parlano di PIL, di inflazione, recessione, pensioni, sicurezza, immigrazione, ricerca, innovazione e molto altro. Problemi importanti, cruciali per la vita del Paese, che vengono affrontati con rassegnazione, disillusione, tristezza, e la presunzione di avere risposte semplici ed immediate per tutto. Nessuno parla piu’ al cuore delle persone, nessuno cerca la sintonia con la nostra generazione, relegandoci a bamboccioni, riserve indiane, forza lavoro.

 

Qualcuno ci chiama generazione Erasmus, altri generazione Internet, generazione Facebook, altri generazione Google, X, Y, Z. Qualcuno non ci chiama affatto. E non si accorge neanche che nella nostra regione e nel nostro Paese ci sono ragazze e ragazzi tra i 14 e i 30 anni, alcuni studenti, altri lavoratori, precari, professionisti, disoccupati che chiedono spazio, opportunità, risorse e che vogliono cambiare la nostra società e renderla piu’ giusta, solidale, equa. E forse è anche colpa nostra ed è arrivata l’ora di voltare pagina. Solo se cambieremo noi stessi riusciremo a cambiare anche il Paese e il territorio in cui viviamo.

 

Non siamo una generazione spenta, le passioni tristi non ci appartengono. Non ci interessa ottenere dai media una denominazione generazionale, essere incasellati, definiti, catalogati. Vogliamo fare politica, una politica democratica, cioè una politica che parla al cuore della gente. E cambiare la nostra società, il nostro Paese. C’e’ ancora qualcuno che ha un desiderio incontenibile di provare a modificare questo mondo ingiusto, complesso, paradossale, per renderlo migliore rispetto a come l’ha trovato. Non è utopia, ma il frutto della speranza e della forza del cambiamento. Quella speranza che ci unisce alla grande battaglia di libertà e democrazia di Barack Obama, a tutti coloro che nel continente africano ed asiatico si battono per i diritti umani e combattono le dittature. Una nobile battaglia che oggi facciamo nostra e che inevitabilmente ci rende fratelli - e non solo figli e nipoti - di quei giovani che in ogni tempo e in ogni luogo hanno sacrificato la loro vita contro le ingiustizie, le violenze, i fascismi.

 

Siamo ancora convinti che la politica sia uno strumento prezioso per il progresso ed il benessere delle nostre comunità. Non certo la politica dei furbetti, dei ricatti, dell’esasperazione personalistica e correntizia. Pensiamo ad una politica nuova fatta di studio, passione, umiltà e condivisione, a quella che parte dai territori e non dalle segreterie romane o romanizzate nei contenuti e nella gestione. Una politica di squadra, che sia soprattutto dono per gli altri e non la continua ricerca di tornaconti personali. Si, una politica di squadra, fatta di legami profondi di amicizia, che a partire dai valori che ci uniscono – solidarietà, giustizia, uguaglianza, progresso, promozione dell’ambiente – sia in grado di offrire al paese nuove idee, all’altezza delle sfide che dobbiamo affrontare.

 

 

LA POLITICA DELLE RISPOSTE

 

A chi concepisce il NordEst come sistema chiuso, spento ed autosufficiente, rispondiamo con forza che stiamo invece lavorando per la costruzione di un sistema sociale moderno ed aperto. Aperto all’Europa, al Mediterraneo, in grado di elaborare un modello originale di intercultura e in grado di cogliere l’opportunità di diventare un polo di attrazione di risorse, competenze, abilità creative ed innovatrici.

A chi vuole demolire il sistema pubblico dell’educazione e della formazione universitaria, noi rispondiamo con l’obiettivo di creare una società inserita pienamente nell’economia della conoscenza, basata sul merito , sulla valorizzazione di talenti personali e collettivi, aperta al confronto, alla contaminazione, al meticciato. Mettendo in discussione le nostre certezze con chi è diverso da noi, rafforzando la reciproca identità e dissodando un terreno comune di incontro.

A chi alimenta lo scontro tra classi sociali, tra generazioni, tra etnie e a tutti coloro che sulle paure stanno costruendo la propria fortuna politica, rispondiamo con forza che abbiamo un solo grande obiettivo: la coesione sociale. Non si tratta di una parola passata di moda, ma di una sfida che la politica leghista e di destra ha scelto di abbandonare. Per noi è un obiettivo di civiltà, di progresso e di benessere di primaria importanza

A chi pensa che il sistema della ricerca senza innovazione, dello sfruttamento del lavoro e dell’evasione fiscale siano elementi di normalità e tollerabilità nei nostri territori, noi rispondiamo che l’impresa ed il mondo del lavoro sono il principale terreno su cui costruire giustizia sociale, rispetto delle regole, produzione di benessere e redistribuzione di opportunità.

A chi pensa che la politica sia esercizio del potere, costruzione di clientele, un modo semplice per raggiungere fama e ricchezza, rispondiamo con una politica trasparente, che pubblica bilanci ed incarichi, che sceglie sulla base di qualità e professionalità, che sa investire in maniera adeguata e convinta nella formazione e nei giovani.

A chi pensa che la piccola e la grande criminalità siano diverse, noi rispondiamo con l’impegno quotidiano nella lotta alle grandi mafie e a quelle piccole, che si manifestano sotto forma di ricatti, bullismo, branco. Rispondiamo con una lotta senza quartiere contro tutti i livelli di delinquenza urbana. Perche’ la persona, la sua dignità e la sua sicurezza sono valori preziosi e realtà inviolabili.

A chi vorrebbe dimenticare le grandi lezioni della storia e quel prezioso tesoro che chiamiamo Costituzione, noi rispondiamo con l’impegno a promuovere sempre ed ovunque i grandi valori che hanno reso grande il nostro Paese. Senza dimenticare che nella storia italiana, qualcuno ha scelto la parte giusta e qualcuno ha sbagliato.

 

Sono queste le risposte che con tutto il nostro cuore e il nostro impegno offriamo ai giovani del Veneto per incominciare finalmente a costruire a partire dalla nostra regione il LABORATORIO DELLA NUOVA ITALIA. Abbiamo l’ambizione di cambiarla, anzi di ricostruirla.

 

LA NOSTRA MISSIONE

Siamo una generazione, che a fronte delle mille opportunità, è chiamata per la prima volta ad una missione storica, alta, nobile e collettiva. E’ chiaro a tutti che questa società, questa economia, questa politica, questo mondo sono sull’orlo del collasso. A noi, l’onore e l’onere, di invertire questa tendenza. La sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica è una sfida che deve essere necessariamente vinta da noi giovani, con idee e proposte nuove. Il riscaldamento globale minaccia non solo le nostre possibilità di poter godere delle opportunità e delle ricchezze naturalistiche del nostro pianeta ma anche la stessa esistenza della vita così come la conosciamo. La crisi climatica ci offre l'occasione di sperimentare quello che poche generazioni nel corso della storia hanno avuto il privilegio di sperimentare: una missione generazionale, un obbiettivo morale convincente, una causa comune e l'entusiasmante prospettiva di venire obbligati dalle circostanze a mettere da parte le meschinità e i conflitti della politica per abbracciare una sfida autenticamente morale e spirituale .

Occorre quindi superare questa politica e cambiarla dall’interno. Dobbiamo avere il coraggio di osare qualcosa di nuovo, qualcosa di grande, una politica che finalmente faccia sognare, e non illudere, che non annichilisca o atterri, ma che elevi, una politica che sappia per la prima volta dopo Bob Kennedy riportare nelle agende politiche il tema della Felicità, che sappia finalmente declinare e realizzare in proposte concrete lo spirito del discorso del lingotto di Torino.

L’economia mondiale conosce oggi una crisi gravissima, causata tanto dall’irresponsabilità degli attori economici quanto dall’incapacità dei Governi di svolgere appieno il loro ruolo di tutela dei diritti delle nuove generazioni di fronte alla dittatura dei monopoli, degli oligopoli e degli interessi costituiti. Un sistema che non garantisce né crescita né sviluppo per i meno fortunati e per le nuove generazioni non è equo, non è solidale. In altra parole, non è sostenibile. E’ da noi giovani che deve partire la spinta per riscoprire un nuovo senso di comunità, di crescita e di sviluppo, uno sviluppo che in quanto sostenibile dovrà essere indirizzato alla piena realizzazione della ricerca della felicità di ogni uomo, qualsiasi sia la sua nazionalità, qualsiasi sia la sua condizione economica, oggi e nel futuro. Una realizzazione che deve essere sia garanzia di pace mondiale e pace sociale, ma anche di tutela e rilancio ambientale.

Siamo convinti che tutti gli uomini siano nati uguali, per questo siamo contro ogni razzismo, contro ogni xenofobia, contro ogni omofobia. Riteniamo le conquiste nel campo dei diritti umani patrimonio fondamentale e ricchezza della nostra civiltà. Un patrimonio da difendere, promuovere ed ampliare.

 

STRUMENTI PER IL VENETO NUOVO

Per realizzare il sogno di un Veneto Nuovo scegliamo lo strumento di un grande movimento giovanile, radicato nei territori, diffuso nei luoghi di lavoro, di studio e di divertimento. Rivendicando tutto l’orgoglio di essere democratici e con la speranza di costruire ponti e progetti comuni con tutte le associazioni giovanili che insieme a noi condivideranno un progetto di cambiamento.

La forma di questo movimento dovrà inevitabilemente essere diversa dal passato. Meno segreterie e piu’ piazza. Meno riunioni e piu’ spritz. Meno burocrazia strutturata e piu’ modalità aperte di comunicazione e confronto. Un partito in cui la libera iniziativa del singolo venga valorizzata, promossa e condivisa da tutta la squadra.

 

 

 

 

CONCLUSIONE

 

E a chi pensa che il nostro desiderio di cambiare il Veneto sia il semplice inseguire un sogno evanescente,  o una chimera inafferrabile, noi rispondiamo in questo modo:

Non abbiamo paura a credere nei nostri valori. Non abbiamo paura a cercare insieme l’impossibile, perche’ giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, anche l’impossibile diventa realta’ .